SE L’ANSIA DEI FIGLI A SCUOLA PRENDE IL SOPRAVVENTO, MEGLIO CHIEDERE AIUTO AD UN TUTOR PER I COMPITI
Ad un mese dall’inizio della scuola i genitori sono già sull’orlo di una crisi di nervi. ‘Intelligente ma non si applica’ sembra un tormentone che attraversa le generazioni quasi fosse un destino ineluttabile. Svogliatezza, difficoltà di concentrazione in classe e durante i compiti a casa, mancanza di motivazione, rendimento al di sotto delle proprie possibilità: il percorso ad ostacoli di un genitore davanti al figlio alle prese con lo studio sembra sempre troppo difficile da affrontare.
«Mentre raccontano le mamme e i papà spesso sono concitati – spiegano alla Dire gli esperti del servizio di sportello d’ascolto dell’Istituto di Ortofonologia di Roma presso le scuole – agitati, bisognosi di consigli e decisi nel risolvere il problema scolastico possibilmente nel più breve tempo possibile. Quasi tutti sono concentrati sulle difficoltà scolastiche e fanno fatica a guardare nell’interezza il loro figlio. È spesso difficoltoso inserirsi nel loro discorso e portare i genitori su un altro piano, per far comprendere che nello studio le capacità di apprendimento e il rendimento non sono separati dagli aspetti emotivi e relazionali. Le componenti cognitive sono supportate ed anche trainate da quelle emotive».
E allora cosa fare? Lasciarsi prendere dal panico non serve. Meglio un approccio più morbido e se occorre chiedere aiuto.
«Prima di tutto – aggiungono gli esperti – sarebbe opportuno riuscire a “slegarsi” dall’ansia che questa situazione crea in casa. Di solito mettere un tutor per i compiti solleva la relazione genitori-figli dal peso di dover fare continuamente a braccio di ferro per gli impegni scolastici e dà ai bambini la possibilità di sperimentare autonomia in una relazione emotivamente più tranquilla. Utilissimo quando ci sono delle difficoltà nello studio lavorare su altri piani. In particolare è fondamentale favorire l’autonomia del proprio figlio in tutte le aree, non pretendendola solo in campo scolastico. Dal vestirsi da soli, al dormire, all’andare in bagno, ecc. Questo aumenta le generali capacità organizzative, aumenta l’autostima e di conseguenza ha effetti positivi sull’organizzazione a scuola».