Russare: 10 consigli per smettere

L’acqua sul comodino è un indizio. Chi russa non può farne a meno. Ma russare, o meglio, essere affetti da roncopatia non è solo un’abitudine fastidiosa, è soprattutto un campanello d’allarme per numerosi disturbi e patologie. Ad oggi, esistono molte app per il controllo del russamento. Il gruppo di ricerca del Master di II livello in Sindrome delle apnee del sonno dell’Università di Tor Vergata – diretto da Stefano Di Girolamo, ordinario e responsabile della UOSD di Otorinolaringoiatria del Policlinico Tor Vergata di Roma – ha individuato le migliori quattro. «Rivolgersi all’otorinolaringoiatra per una visita di controllo – spiega Di Girolamo – dovrebbe essere naturale. Eppure tanti preferiscono tralasciare per non cambiare gli stili di vita sbagliati che spesso causano il problema».
Le 4 app studiate dal gruppo si chiamano:Snore lab, Sleep apnea auditor, Snore control e Apnea supervisor. Tutte riescono a monitorare il russamento e ad effettuare delle statistiche. Alcune sono in grado di isolare i rumori dell’ambiente circostante e rilevano l’efficacia dei rimedi contro il russamento. Sleep apnea auditor, per esempio, monitora il respiro durante il sonno, identificando i pattern tipici di chi soffre di apnee ed eventualmente effettua una registrazione da far valutare in seguito ad uno specialista. Il gruppo di ricerca ha individuato anche le migliori quattro app che stimolano la posizione del paziente: Snore O2, Anti snore solution, Apnea sleep assistant, Somno pose. Queste app sono in grado di analizzare il respiro e si utilizzano con l’ausilio di altri device, come cuscini e monitor indossabili. Nel caso della Apnea sleep assistant vengono percepiti i movimenti del paziente durante il sonno, in particolare se il paziente non sta dormendo su un fianco, il telefono inizia a vibrare per far spostare il paziente.
Perché si russa? La roncopatia cronica o russamento colpisce in Italia il 70 per cento della popolazione sopra i 60 anni ma non risparmia nemmeno i più piccoli, con una prevalenza del 3-12 per cento. Il rumore è causato dalla vibrazione della mucosa delle alte vie aeree (naso, palato e gola) che hanno subito un restringimento. Nei bambini, la causa più frequente è l’aumento del volume di tonsille e adenoidi che a questa età sono impegnate nella produzione di anticorpi. Ma ci sono anche delle condizioni temporanee che provocano il russamento, come la gravidanza o la menopausa, per colpa delle alterazioni ormonali che subisce in questa fase la donna. Fattori di rischio del russamento sono il sovrappeso, una dieta ricca di sale, l’abuso di alcol o di sedativi possono essere dannosi, così come il fumo di sigaretta e quello elettronico perché provocano il rilassamento dei muscoli e modificano la qualità del sonno.
Chirurgia e dispositivi. Esistono tante strade per risolvere il problema del russamento. «In caso di ostruzione – ricorda Di Girolamo – occorre intervenire chirurgicamente. Negli anni le tecniche sono migliorate divenendo mininvasive, il rischio di sanguinamento è diminuito e non c’è più la necessità di inserire i tamponi nasali. In sala operatoria si compie una riduzione volumetrica dei turbinati e una correzione di anomalie strutturali del naso».Fra le varie procedure non chirurgiche c’è l’utilizzo durante il sonno dei dispositivi, denominati mad o mandibular advancement device, ovvero, protesi che aumentano lo spazio del cavo orale.
Perché è importante smettere di russare? Quando le cause del russamento vengono trascurate il quadro clinico può peggiorare e portare a conseguenze serie per il paziente. La respirazione durante il sonno diviene ancora più difficile nel caso della cosiddetta UARS,acronimo per Upper airway resistance syndromeo sindrome da aumentata resistenza delle vie respiratorie superiori. I sintomi, oltre al russamento, sono i risvegli ripetuti, i microrisvegli e la frammentazione del sonno. Il paziente non va in apnea in questo caso perché il microrisveglio permette di dilatare i muscoli. La frammentazione non consente un sonno profondo al paziente che quindi di giorno sarà stanco, farà fatica a concentrarsi e mostrerà nervosismo.
In apnea. Conseguenza ancora più grave della roncopatia è la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) che in Italia interessa 2 milioni di personee nel mondo 100 milioni.Chi ne soffre, oltre a russare, durante il sonno interrompe il respiro e per pochi secondi va in apnea per poi ricominciare a respirare. Grazie a quella pausa, scaturita dall’interruzione del passaggio di ossigeno, il cervello invia un segnale di risveglio. Con il tempo, questa frammentazione del sonno può provocare anche dei danni neurologici. Ad esserne maggiormente colpiti sono gli uomini, nella fascia d’età fra i 50-70 anni. Gli over 70 soffrono in maniera minore di OSAS perché di frequente subiscono un impoverimento della massa grassa e muscolare a causa dell’insorgere di altre malattie o della progressiva perdita di appetito. La sindrome viene spesso sottovalutata anche se ha conseguenze molto serie fra cui il maggior rischio infarto e ictus o in generale problemi cardiaci, l’ipertensione, le complicanze neurologiche e gli incidenti stradali dovuti alla sonnolenza. Le apnee notturne rappresentano una disfunzione che va controllata negli anni perché non esiste una soluzione immediata. La prima indicazione al paziente è comunque il dimagrimento tramite una dieta stabilita dallo specialista, unita al costante esercizio fisico.
Un dispositivo per migliorare il sonno è la CPAP, una maschera che aiuta la respirazione. Gli interventi chirurgici invece variano a seconda della sede dove insiste l’ostruzione che può essere a livello del naso, del cavo orale, e dell’ipofaringe. I tempi di degenza cambiano a seconda del tipo di intervento. Se l’operazione interessa il naso, si effettua in day surgery; se si interviene sul cavo orale, la degenza in ospedale è di una sola notte; se infine si deve operare l’ipofaringe, il periodo può superare la settimana, in particolare se viene utilizzato il robot chirurgico.
10 CONSIGLI PER SMETTERE DI RUSSARE:
- Bere la corretta quantità di acqua ovvero un litro e mezzo al giorno di oligominerale, a basso contenuto di residuo fisso
- Tenere sotto controllo pressione, glicemia e colesterolo
- Associare alla dieta un costante esercizio fisico
- Usare le app capaci di registrare il russamento o l’assenza di rumore durante il sonno
- Indossare l’orologio con il cardiofrequenzimetro per monitorare i battiti cardiaci
- Dormire su un fianco
- Legare una pallina da tennis dietro la schiena al centro delle scapole per non consentire al corpo di dormire supini
Le misure del proprio corpo a cui bisogna stare attenti:
- La circonferenza della vita nella donna non deve superare gli 80 centimetri mentre nell’uomo i 94 centimetri
- La misura del collo negli uomini non deve essere sopra i 43 centimetri, nelle donne sopra i 41 cm
- L’indice di massa corporea o body mass index (BMI) è compreso tra 18,5 e 24,9 kg/m2. Fino a 29,9 si tratta di sovrappeso. Per il rischio di OSAS va considerata l’obesità che parte da un BMI di 29 kg/m2 (obesità di 1 grado) 25 kg/m2. Per calcolare l’indice, occorre dividere il proprio peso per l’altezza elevata al quadrato.
7 AVVERTENZE:
- Non abusare con i sedativi e gli alcolici
- Non fumare. Le sigarette – anche quelle elettroniche – provocano l’infiammazione della mucosa che richiama liquido gonfiandosi
- Non eccedere nei condimenti e in particolare nell’uso del sale.
- É buona abitudine non togliere la dentiera durante il sonno notturno perché aiuta a far avanzare la lingua e riduce il rischio del russamento
- Non andare a dormire subito dopo aver bevuto bevande gassate o alcolici
- Non cercare di svegliare il paziente che russa con schiocchi o richiami: il rischio è provocare un microrisveglio
- Non trascurare la sonnolenza diurna o l’affaticamento
(foto Pibay)