Nell’arte del “salta la fila”, gli uomini fanno i furbi più delle donne

Paese che vai, viaggiatori in ‘fila’ che trovi. Le code, soprattutto se lunghe ed estenuanti, a volte possono rovinare una vacanza. Per chi aspetta pazientemente il proprio turno, c’è chi mette in atto ‘furbi’ sorpassi. Ma se alcune file non si possono evitare, altre, al contrario, si possono scongiurare con una semplice prenotazione.
TripAdvisor, il sito per la pianificazione e la prenotazione dei viaggi, ha intervistato 6.000 persone tra cui 1.000 viaggiatori italiani per scoprire l’atteggiamento di chi si mette in coda quando visita attrazioni, luoghi storici e siti d’interesse.
«Attendere in coda può essere molto stressante – dice Valentina Quattro, portavoce di TripAdvisor per l’Italia – soprattutto quando l’attesa è aggravata dalla durata prolungata causata dai picchi turistici dell’alta stagione e dal caldo estivo. Evitare le file è più semplice di quanto possa sembrare: basta prenotare online in anticipo evitando di perdere tempo prezioso».
Eppure, secondo il report di Phocuswright ‘Global Travel Activities Marketplace 2014-2020’, l’80% delle prenotazioni delle attrazioni avvengono offline dimostrando che, nonostante la gente non ami le lunghe code, non le evita prenotando in anticipo biglietti salta-fila.
Per una volta non siamo primi in maleducazione
Sul podio dei viaggiatori più inclini a saltare la coda è la Spagna a vincere la medaglia d’oro con il 55,7 per cento. L’Italia è medaglia d’argento con il 40,2 per cento a breve distanza dalla Francia che si posiziona terza con il 39,8 per cento. I più ligi al dovere sono gli inglesi: solo il 27,4 per cento ha trasgredito alle regole della fila.

In Italia a ‘saltare le code’ sono più gli uomini che le donne
Sono 2 su 5 gli italiani che almeno una volta nella vita hanno provato a superare le persone in coda e guadagnare posizioni senza rispettare la fila per risparmiare tempo. Analizzando ulteriormente i dati, però, emergono molte differenze legate al profilo anagrafico degli intervistati. Gli uomini sono tendenzialmente più portati a saltare le file rispetto alle donne: il 44 per cento ha provato a superare le persone in coda almeno una volta nella vita mentre per il gentil sesso la percentuale scende al 37 per cento. Anche da un punto di vista generazionale le differenze sono notevoli: le vecchie generazioni hanno più rispetto per la coda rispetto ai giovani e l’età risulta essere direttamente proporzionale alla propensione a rispettare il proprio turno (25-34 anni 46%, 35-44 anni 57%, 45-54 anni 68%, oltre i 55 anni 86%)..
Strategie di sorpasso non autorizzato
L’occasione si sa, fa l’uomo ladro, ma gli italiani non si limitano a sfruttare i ‘buchi’ nelle file per infilarsi tra una persona in attesa e l’altra. Ecco le tre tecniche più adottate:
Invito aperto: se c’è spazio fra le persone in fila, agire come se la distanza fosse la fine della coda e unirsi alla fila (35 per cento)
Chiacchierare e passare davanti: iniziare una conversazione con qualcuno con un buon posto in fila (33 per cento)
Ho solo una rapida domanda da fare: andare all’inizio della coda con la scusa di fare una domanda al personale e rimanere ad inizio fila (31 per cento)
Stop ai furbetti

Nell’affrontare le persone che saltano la coda gli italiani e le italiane adottano approcci differenti. I primi sono più diretti e il metodo che va per la maggiore (49 per cento) è quello di sorridere educatamente mentre si guida il trasgressore con fermezza alla fine della coda. Le italiane invece nella maggior parte dei casi (57 per cento) non affrontano il saltatore di coda ma esprimono il loro disappunto e fanno commenti piccati sottovoce. Le persone più mature – dai 55 anni in su – sono più sensibili al salto della coda rispetto a quelle che appartengono alle generazioni precedenti, ritenendo questo gesto come il massimo delle cattive maniere (48 per cento). Al contrario, tra i viaggiatori di età compresa tra i 25 e i 54 la propensione è quella di ritenerla ‘solo’ un’azione vergognosa che fa molto innervosire.
(Foto: Pixabay)