Medicina estetica: gli esperti della Sime consigliano ‘eleganza’
‘Basta assecondare richieste irragionevoli’. Arriva dal 39° Congresso nazionale della SIME, Società Italiana di Medicina Estetica, in corso a Roma, l’appello degli esperti che invitano ad un approccio elegante e lontano dagli eccessi. «Quest’anno il tema centrale del Congresso – spiega Emanuele Bartoletti, Presidente della Sime e del Congresso – è l’eleganza in medicina estetica. Attenzione però, non stiamo parlando esclusivamente di ‘eleganza del risultato’, abbiamo declinato questo concetto attraverso ottiche diverse: eleganza nella selezione del paziente ad esempio, che si basa sulla sensibilità del medico nell’individuare le esigenze di un particolare individuo e che ha come conseguenza quella di ottenere il massimo risultato con il minimo intervento. C’è poi una eleganza dei movimenti medici, anche una semplice iniezione deve essere fatta bene, deve essere fatta in maniera cosciente. E poi, soprattutto, l’eleganza nella preparazione. Essere un medico estetico non significa buttarsi in un campo con lo scopo di ottenere ‘soldi facili’, bisogna affrontare un percorso formativo solido, perché si tratta di una disciplina medica molto delicata, molto importante e insolita, in cui i pazienti sono sani, devono rimanere sani ma comunque l’obiettivo è quello di farli stare meglio di quando sono arrivati. Solamente gestendo ogni aspetto della medicina estetica in modo elegante si arriva a quella che viene considerata l’eleganza per antonomasia nel nostro ambito, quella del risultato».
Spesso la medicina estetica viene accusata di creare volti innaturali e poco armoniosi. «Molti nostri pazienti – spiega Bartoletti – finiscono per sembrare uguali tra loro, se questo avviene è perché non hanno trovato un medico che sapesse dire loro di no. Prendiamo ad esempio i filler: l’Italia è il paese in cui si fanno più filler in assoluto, in rapporto alla popolazione, questo vuol dire che probabilmente ne facciamo più del necessario, indipendentemente dal bisogno di ‘riempire’ il volto dei pazienti. Con questo non intendo dire ‘basta ai filler!’, i filler sono molto utili ma vanno dosati e vanno finalizzati alla correzione dell’effettivo difetto del paziente nel rispetto della sua individualità. Il volto va studiato e dobbiamo utilizzare poco prodotto dove serve, non sparare nel mucchio, altrimenti ci riempiamo di “facce a luna piena”. Se si ripensa a quanto detto prima a proposito dei diversi tipi di eleganza in medicina estetica si capirà subito che assecondare richieste irragionevoli non è elegante da nessun punto di vista!»