Ictus: ecco in modo RAPIDO come riconoscere i sintomi. E gli indirizzi delle Stroke Unit in Italia
E’ questione di un attimo. L’Ictus arriva e stravolge la vita. La differenza la fa il tempo e la rapidità nell’intervento. Perché l’ictus non guarda in faccia nessuno, può colpire tutti e a qualsiasi età. Ma per prevenirlo, per trattarlo ed eventualmente per curarne le conseguenze è necessario, invece, guardarlo in faccia, conoscerlo e riconoscerlo. Ecco perché il 29 ottobre, giornata mondiale dell’ictus, lo slogan è “guardiamo i fatti in faccia: l’ictus si piò trattare”. Iniziamo dai numeri: nel mondo in un anno ci sono 17 milioni di ictus, 6,5 milioni di morti e 26 milioni di sopravvissuti. Quando l’attacco arriva è una corsa contro il tempo: bisogna riconoscere i sintomi e chiamare immediatamente il 118. Fondamentale che le prime cure avvengano in una Stroke Unit, un centro organizzato e specializzato. Ed è per questo che bisogna fare tutto il possibile affinché sempre più strutture siano dotate di un Centro Urgenza Ictus. Ma anche che la popolazione sia informata e riconosca immediatamente i sintomi. Serve l’aiuto di tutti. A seguire due strumenti utili: la guida a come riconoscere i sintomi e gli indirizzi delle Stroke Unit nel nostro Paese. Due informazioni che varrebbe la pena attaccare sul frigo.
Dal sito di Healtdesk la regola aurea per riconoscere i sintomi tempestivamente
È una delle principali cause di disabilità al mondo. Di fronte a in ictus c’è un solo elemento che può migliorare la prognosi: il tempo. Maggiore è il tempo che trascorre dall’insorgenza dei sintomi, maggiore è il rischio che l’ictus provochi danni cerebrali e invalidità. Per ottenere la massima efficacia dai trattamenti è consigliabile arrivare in ospedale entro 60 minuti.
Un buon modo per avere una prima conferma del sospetto di ictus e chiamare immediatamente aiuto è l’approccio “RAPIDO”, acronimo di:
- R – RIDI – chiedere alla persona di sorridere e osservate se la bocca è asimmetrica;
- A – ALZA LE BRACCIA – chiedere alla persona di alzare le braccia e verificate se riesce a sollevarne una sola;
- P – PARLA – chiedete alla persona di parlare e verificate se riesce ad esprimersi in maniera comprensibile o confusa;
- I – ICTUS
- D – DOMANDA AIUTO – chiamare immediatamente il 118 e descrivete correttamente i sintomi in modo che gli operatori siano in grado di mandare l’ambulanza con il team adatto e allerti l’ospedale dotato di stroke unit più vicino;
- O – ORARIO – prendere nota dell’ora esatta in cui sono iniziati i sintomi, una informazione che sarà molto utile ai sanitari per operare nel tempo ottimale.
È opportuno chiamare il 118 anche se i sintomi osservati hanno un andamento altalenante o addirittura sono scomparsi.
Ma come fare a riconoscere un disturbo che può presentarsi in modi diversi, più o meno sfumati, più o meno riconoscibili?
«L’ictus può colpire i sensi, la parola, il comportamento e le emozioni ma anche la memoria, un lato del corpo può essere percepito come più debole oppure paralizzarsi», spiega Valeria Caso, neurologa presso l’Ospedale Misericordia di Perugia e presidente dell’European Stroke Organization «Il paziente può percepire un senso di debolezza o di addormentamento di viso, braccia e gambe, in particolare di un solo lato, vertigini, perdita dell’equilibrio e manifestare uno stato confusionale con difficoltà a parlare e capire ciò che gli viene detto, spesso riferisce anche un problema alla vista o un improvviso mal di testa».
Sul sito di A.L.I.Ce (Associazione per la Lotta all’Ictus CErebrale) gli indirizzi delle Stroke Unit in Italia
L’ictus è un’emergenza, perciò la persona con un sospetto ictus deve ricevere il prima possibile le cure più adatte. Va contattato subito il 118, perché è fondamentale essere trasportati con urgenza nell’ospedale più vicino, possibilmente dotato di un centro organizzato per l’emergenza ictus, cioè il Centro Urgenza Ictus o Stroke Unit.
Questi Centri sono composte da un team di professionisti multidisciplinari (sia medici sia infermieri) che conoscono il problema e sono in grado di trattarlo a perfezione.
Confronti fra dati di diversi studi condotti in diversi Paesi, hanno rilevato che con questa modalità gestionale si riducono statisticamente sia la mortalità sia il grado di invalidità di chi ha subito un ictus, indipendentemente dalla gravità e dall’età di chi è colpito.
Essenziale è cercare di far arrivare la persona nella struttura specializzata quanto prima in modo che esegua subito gli esami, la Tac in particolare, per capire se l’ictus è stato determinato da un’ischemia o da un’emorragia. Nel primo caso, infatti, si può procedere alla trombolisi, una tecnica in grado di sciogliere il coagulo che impedisce al sangue di arrivare al cervello.
La cosa importante, però, è agire entro le prime tre-quattro ore al massimo perché, dopo quest’arco di tempo può verificarsi un’emorragia in seguito al trattamento. Naturalmente, prima si interviene, più parti di cervello possono essere salvate.
Qui di seguito la Lista degli ospedali che hanno un Centro Urgenza Ictus – Stroke Unit (aggiornata al mese di maggio 2016)