Gli otorini non sono più solo i medici di otiti e tonsille

Un italiano su 10 si è rivolto in questo ultimo anno ad uno specialista di Otorinolaringoiatria. Una disciplina complessa che abbraccia le competenze audiofoniatriche, dalla laringe alla sordità fino alle apnee notturne OSAS e alle vertigini ma, anche e soprattutto, la chirurgia e i tumori del distretto testa collo, dal melanoma del volto al neurinoma dell’acustico.
«Per molti lo specialista ORL – spiega Gaetano Paludetti, Presidente del Congresso della Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale in corso a Roma, Direttore Dipartimento Testa collo Organi di Senso e della Sezione di OtorinoLaringoiatria Fondazione Policlinico Gemelli – è ancora colui che deve essere valutato per quante tonsille opera o per quante otiti diagnostica. In realtà, oggi, copriamo l’intera Area Testa Collo: da un’oncologia complessa e difficile specie dal punto di vista chirurgico, all’applicazione di protesi impiantabili come gli impianti cocleari, dispositivi medico elettronici sviluppati per persone con perdita dell’udito da grave a profonda. L’impianto, in particolare, trasforma i suoni in segnali elettrici inviati direttamente al nervo acustico così da aggirare le aree danneggiate dell’orecchio. Ma ci occupiamo anche delle patologie mediche e, soprattutto, chirurgiche dell’orecchio medio, interno e della base cranica laterale, di tutte le patologie del naso dei seni paranasali e della base del cranio anteriore, dei disturbi ostruttivi del sonno, delle patologie delle ghiandole salivari ed infine anche di problematiche estetiche del volto. Rientrano nella specialità anche i trattamenti riabilitativi e, quindi, non chirurgici dei disturbi della voce, dell’udito e del linguaggio. Come si vede, si tratta di un ventaglio molto ampio di problematiche che rende la nostra specialità spesso difficile da inquadrare anche da parte dei legislatori che talvolta non sembrano ben comprenderne i confini».
«L’otorinolaringoiatria è, essenzialmente, una disciplina chirurgica della testa e del collo – ribadisce il presidente SIOeCHCF Domenico Cuda, Direttore UOC di Otorinolaringoiatria Ospedale “Guglielmo da Saliceto” di Piacenza – I nostri specialisti eseguono ogni anno circa 230.000 interventi chirurgici. Quotidianamente nei nostri reparti sono eseguiti interventi sulle ghiandole salivari maggiori come la parotidectomia, sulla tiroide, interventi di asportazione di cisti del collo, linfoadenoctomie, tracheotomie. Dagli otorinolaringoiatri è eseguita poi la maggior parte delle procedure di chirurgia oncologica di questi distretti come laringectomia, svuotamenti linfatici, resezioni del cavo orale e della faringe. In molti centri sono praticate complesse procedure chirurgiche per le patologie della base cranica laterale e anteriore, territori di confine con la disciplina neurochirurgica. Sono, inoltre, diffusamente eseguiti interventi sull’orecchio che spaziano dalla cosiddetta bionica uditiva a interventi sul naso e sulle cavità paranasale oltre, infine, ad alcune procedure ‘minori’ come la tonsillectomia e l’adenoidectomia. Tale attività chirurgica richiede molto spesso il supporto di tecnologia dedicata come microscopi, esoscopi, endoscopi ad alta definizione, robot, navigatori, laser di differente natura per risultati più accurati e sicuri. L’attività dell’otorinolaringoiatra, però, non si esaurisce nel campo chirurgico. Essa contempla anche raffinate diagnosi strumentali, endoscopiche, funzionali e la pianificazione di programmi riabilitativi attuati da altri professionisti sanitari come audioprotesisti e logopedisti ed è fortemente orientata ai temi della prevenzione e dell’educazione sanitaria. Ci prepariamo al futuro, alla sanità che viene ridisegnata con i DM70 e 71 del Ministero della Salute. Siamo pronti alla medicina di precisione sia nelle terapie mediche con i nuovi farmaci biologici per la poliposi o per l’oncologia, sia nelle terapie chirurgiche con dispositivi impiantabili personalizzabili e robot sempre più performanti. Siamo pronti a forme più mature di telemedicina. Ecco, il futuro dell’otorinolaringoiatria è già qui».
(Foto Pixabay)