Funghi, attenti ai pericoli

Con l’arrivo dell’autunno ricomincia la raccolta dei funghi. Via libera, quindi, alle giornate nei boschi alla ricerca di veri e propri tesori nascosti. E’ però importante che momenti piacevoli non vengano rovinati da episodi tragici. Per questo il Centro Antiveleni dell’Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano ha redatto un opuscolo ‘I funghi: guida alla prevenzione delle intossicazioni’ a cura di Francesca Assisi con lo scopo di evidenziare gli errori che si compiono nell’accertarne o meno la tossicità. La prima regola ? Solo un micologo esperto può dare tutte le garanzie per consumarli in tutta sicurezza. Dalla guida preziosi consigli per una raccolta e un consumo intelligente.
10 regole per non intossicarsi
1 Non consumare funghi non controllati da un micologo
2 Consumare quantità moderate
3 Non somministrare ai bambini
4 Non ingerire in gravidanza
5 Consumare solo funghi in perfetto stato di conservazione
6 Consumare funghi ben cotti e masticare correttamente
7 Sbollentare i funghi prima del congelamento e consumarli entro 6 mesi
8 Non consumare funghi raccolti lungo le strade, vicino a centri industriali e coltivati (pesticidi)
9 Non regalare i funghi raccolti, se non controllati da un micologo professionista
10 Nei funghi sott’olio si può sviluppare la tossina botulinica
Non è vero che…
• Tutti i funghi che crescono sugli alberi sono commestibili.
• Sono buoni se sono stati mangiati da parassiti.
• Diventano velenosi se sono cresciuti vicino a ferri arruginiti.
• Sono tutti velenosi se cambiano colore al taglio
• La velenosità è data dall’aspetto.
Per una raccolta intelligente

• Evitare la raccolta indiscriminata di tutti i funghi rinvenuti, poiché solo alcune specie risultano essere eduli (commestibili), ciò provoca un danno all’ecosistema;
• I funghi vanno raccolti interi e non in stato d’alterazione (ammuffiti, fradici, ecc.);
• I funghi raccolti si trasportano in contenitori rigidi e aerati (per esempio cestini di vimini) che consentono l’ulteriore disseminazione delle spore, inoltre si evitano fenomeni di compressione e di fermentazione dei funghi; la conservazione o il trasporto dei funghi freschi in imballaggi e recipienti che non lasciano passare l’aria, per esempio i sacchetti di plastica, può provocare una decomposizione delle proteine per fermentazione. Abbastanza rapidamente viene constatata la produzione di calore e la formazione di sostanze tossiche quali la putrescina, la cadaverina, l’istamina, ecc. Questi prodotti di decomposizione possono provocare gravi intossicazioni;
• Non raccogliere i funghi in aree sospette d’inquinamento (per esempio: discariche, lungo arterie stradali, ecc.);
• Non fidarsi di presunti “esperti” e far controllare tutti i funghi raccolti solo dagli Ispettori Micologi delle ATS.
Massima attenzione al momento dell’acquisto

• Prima dell’acquisto verificare che la cassetta o l’involucro contenente i funghi siano muniti di un’etichetta attestante l’avvenuto controllo micologico da parte degli Ispettorati Micologici delle ATS, che si collocano all’interno del Dipartimento di Sanità Pubblica nel Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, deputati per legge al controllo;
• Nel caso non sia presente il cartellino di controllo si consiglia di non acquistare il prodotto e di segnalare il fatto agli organi preposti al controllo degli alimenti (Ispettori sanitari, Tecnici della Prevenzione delle ATS, N.A.S., ecc).
A tavola

• La cottura, l’essicazione o altri sistemi non servono a rendere meno tossici i funghi mortali poiché le tossine sono termostabili e quindi non perdono la loro tossicità.
• Tutti i funghi vanno mangiati ben cotti. Da crudi essi sono scarsamente digeribili,
se non addirittura velenosi.
• Non si devono somministrare i funghi ai bambini, donne in stato di gravidanza,
persone che presentano intolleranza a particolari farmaci o persone affette da
particolari patologie.
Cosa fare in caso di intossicazione
• Tutti i funghi possono essere indigesti, sia se ingeriti in grande quantità, sia se non cotti in modo corretto: il rischio per la salute sale in modo esponenziale quando i
funghi raccolti non sono controllati da un micologo.
• Se dopo l’ingestione di funghi controllati insorgono disturbi recarsi dal medico curante.
• Se, dopo l’ingestione di funghi non controllati, insorgono disturbi, non tentare di curarsi da soli ma recarsi in Pronto Soccorso, portando con sé tutti i residui di funghi (cotti, crudi, resti di pulizia).
• Se altre persone hanno consumato gli stessi funghi, contattarli immediatamente ed inviarli al Pronto Soccorso.
• Non tentare di curarsi da soli. Il latte non è un antidoto.
(Foto Pixabay)