È MORTO THOMAS STARZL, HA SCRITTO LA STORIA DELLA MEDICINA MODERNA
E’ morto ieri a Pittsburgh, all’età di 91 anni, Thomas Starzl, un chirurgo, uno scienziato, un pioniere. Ha scritto pagine della medicina moderna. Ha rivoluzionato il mondo della sala operatoria aprendo la strada ai trapianti, in anni in cui era anche solo impensabile ipotizzare di trapiantare un fegato. Una grave perdita per tutto il mondo della medicina moderna. «Con la morte di Thomas Starzl il mondo della medicina perde non solo uno straordinario Chirurgo-Scienziato ed un grande Maestro ma l’icona stessa del pionierismo nei trapianti. Instancabile ricercatore dell’ignoto, ha realizzato i sogni della sua mente immaginifica attraverso il rigore scientifico, scrivendo una delle pagine più alte della Medicina moderna». E’ commosso ed appassionato il ricordo di Thomas Starzl da parte di Umberto Cillo, Presidente della Società Italiana Trapianti d’Organo. Un ricordo di allievo che unisce affetto personale e profonda stima umana e professionale. E con Cillo, nel ricordo si uniscono anche altri affezionati allievi oggi Direttori di Centri Trapianto, Antonio Pinna dell’Università di Bologna, Vincenzo Mazzaferro dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano e molti altri.
«Starzl verrà ricordato come il primo chirurgo ad effettuare il trapianto di fegato nell’uomo. Un intervento ancora oggi di enorme complessità, apparentemente impossibile nel 1963 quando Starzl ha eseguito il primo caso. Basti pensare che solo dieci anni prima nasceva l’anestesia moderna. Era inimmaginabile pensare a trapianti così complessi. Ma Starzl non è stato solo questo. Ha formato intere generazioni di trapiantologi nel mondo, è l’uomo con più citazioni scientifiche nella storia della medicina clinica, è colui che ha fatto determinanti scoperte nel campo dell’immunologia, dell’immunosoppressione, della preservazione d’organo e che ha aperto la via del trapianto multiviscerale e di isole pancreatiche. Soprattutto, Starzl ha incarnato la figura del Chirurgo-Scienziato, in cui le mani e la tecnica chirurgica sono subordinate ad una mente brillante. A tutti noi lascia questo modello ed una ulteriore lezione fondamentale: non arrendersi mai di fronte all’impossibile ma trovare la forza della realizzazione dei propri sogni attraverso l’intuizione, lo studio e la ricerca scientifica. All’inizio della sua sfida sui trapianti di fegato lavorava a Denver, perse i primi 3 bambini trapiantati per complicanze dell’intervento. Un dramma umano enorme che tuttavia non fermò lo scienziato. Si trasferì a Pittsburgh e dal 1967 scrisse la storia» conclude Cillo.